... A proposito di chiarezza
12.06.2015 11:05Nonostante Pro.Di.Da voglia rimanere - così come ha fatto fino ad ora – estranea alle polemiche che qualcuno da tempo si affanna ad alimentare con comunicati, appelli e lettere scritte da avvocati, ci sembra opportuno, al fine di chiarire ogni possibile equivoco e strumentalizzazione, stigmatizzare le inesattezze diffuse, confutando quelle affermazioni, che in maniera surrettizia, hanno tendenziosamente veicolato il messaggio che qualcuno si sia “approfittato” del weekend per imporre “ ulteriori e gravosi oneri”o peggio si stia apprestando a ricoprire cariche che prevedono “trattamenti economici fissi”.
Niente di più falso! Infatti, sarebbe stata sufficiente una rapida lettura dell’art. 8 c. 2 dell’atto costitutivo dell’Associazione, che testualmente recita: “i membri del Comitato Direttivo dichiarano di rinunciare sin d’ora a qualsiasi compenso ad essi eventualmente dovuto per lo svolgimento dell’ufficio….”, per fugare qualunque dubbio in merito.
L’art. 16 c. 1 dello statuto dell’Associazione PRO.DI.DA. inoltre, prevede la possibilità e non l’obbligatorietà di attribuire ai membri del Comitato Direttivo e del Collegio dei Revisori “un gettone di partecipazione alle riunioni, il cui importo è (in ogni caso) determinato dall’assemblea”. Gettoni e compensi, ribadiamo, a cui gli stessi aventi diritto hanno già rinunciato per atto pubblico.
Come ormai noto, (e così come da tempo pubblicato sulle pagine di questo stesso sito), quest’associazione nasce grazie all’impegno gratuito di un gruppo di mandatari, che, quali soci fondatori, autotassandosi, hanno fatto fronte alle spese amministrative iniziali del sodalizio: un comitato, costituito in data 23/01/2014, presso lo studio notarile del Dr. Alberto Parisio in Bologna, con il compito di raccogliere un numero "legalmente rappresentativo" di mandatari Siae per poter dar vita ad un’Associazione, che avesse quale scopo (cfr. art. 2 dello Statuto) “l’istituzione, l’organizzazione e la tenuta in forma associata dell’Albo nazionale dei Professionisti per la tutela del Diritto d’Autore”.
Tale comitato che in data il 26/05/2015, al raggiungimento dello scopo,ha dato vita ad un organismo di autogoverno dell’associazione stessa (come previsto all'art. 1 dell'atto costitutivo del comitato del 21/01/2014). Niente di più trasparente e democratico!
Il 6 Giugno c.a., con nota prot. 10\2015, quest’associazione ha semplicemente comunicato, a tutti gli aderenti all’iniziale comitato promotore, le modalità di adesione alla neonata associazione Pro. Di. Da. (la cui costituzione ha peraltro rappresentato l’unico scopo del comitato promotore stesso) previste all’art. 5 c. 2 dell’atto costitutivo - rogato in forma di atto pubblico dal Notaio Dott. Avv. Pier Paolo Corradini a Milano il 26\05\2015: “gli aderenti al Comitato “Pro. Di.Da”, con sede in Milano, Viale Monte Santo 1\3, …omissis…. soggetti, …. (che) potranno essere ammessi di diritto quali Associati dell’Associazione qui costituita, senza necessità di corrispondere la quota associativa ed a seguito di semplice richiesta scritta e\o verbale” indirizzata al Comitato Direttivo dell’Associazione”.
Il Comitato Direttivo, dunque, non ha assunto nessuna decisione illegittima o arrogante, ne ha realizzato alcun presunto “pasticcio” con l'invio di una semplice “errata corrige”, ma bensì ha dato corso in maniera coerente, puntuale e decisa a quanto stabilito nell’atto costitutivo e nello statuto.
Specioso appare altresì il riferimento all’uso, “illegittimo” , della dicitura “albo”. A tal proposito vale la pena evidenziare, come tale dicitura sia stata contemplata nel già citato art. 2 dello statuto dell’Associazione Pro.Di.Da. Inoltre una più attenta disamina della lettera di saluto fatta pervenire dal Presidente Sugar, per mezzo del Sig. Direttore Generale, all'assemblea costituente del 26/05/2015, avrebbe potuto fornire quegli elementi utili ad inquadrare meglio la questione, che orbita indubbiamente nel solco della L. 4\2013 ( che norma lo statusdei professionisti non iscritti ad alcun albo professionale già esistente), ma che vuole certamente proiettarsi oltre, in una visione futura di ben più ampio respiro, quale la messa in campo di ogni azione collettiva utile all'istituzione di un vero e proprio albo professionale per i mandatari e, quindi, un migliore inquadramento fiscale e previdenziale della nostra professione.
Infine, considerato quanto sopra, nessuna confusione è stata certamente ingenerata da Pro.Di.Da., se non quella alimentata dai continui attacchi al vetriolo da parte di chi mal cela una certa insofferenza per non essere riuscito a “guidare” un percorso costruttivo partito dal basso e finalizzato solo a valorizzare ed identificare formalmente la professionalità dei Mandatari della SIAE.
Auspichiamo tuttavia il confronto, aperto e costruttivo, tra tutti i mandatari, affinché si possa proseguire in un rapporto condiviso le cui fasi dialettiche abbiano come unico obiettivo il BENE COMUNE della nostra categoria.