Documento Direttivo Nazionale

26.01.2015 20:20

Si è svolto in data odierna, a Bologna, il primo Consiglio Direttivo Nazionale del comitato Pro.Di.Da. Alla luce di quanto discusso, in attesa della prossima nomina dei gruppi di lavoro che definiranno le linee guida dell'Associazione ed in vista dell'Assemblea Generale, è stato approvato all'unanimità il documento di seguito riportato. Si rinnova a tutti gli iscrittiutti gli iscritti l'invito a voler essere parte attiva del progetto proponendo suggerimenti ed osservazioni utili al perseguimento dei nostri obiettivi.

    L’obiettivo principale dell’Associazione Pro.Di.Da. è quello di qualificare la figura del Mandatario attraverso la ridefinizione del lavoro e del ruolo da questi svolto nell’ambito lavorativo contemporaneo.

E’ chiaro che tale progetto non esula da una presa di coscienza, da parte dei mandatari, delle proprie responsabilità e dal rispetto di un codice etico e deontologico dal quale deve emergere una figura professionale assolutamente corretta, nel modus operandi , sia nei confronti dell’utenza/clientela, sia verso il soggetto mandante. Ogni prospettiva di qualifica del ruolo verrebbe a cadere alla presenza di atteggiamenti poco corretti e quanto meno controversi nell’espletamento del proprio lavoro.

   Precisato ciò è necessario attribuire un profilo ben definito all’attività svolta dal Mandatario. Questo è possibile solo attraverso un percorso pianificato di identificazione e riconoscimento del lavoro svolto. Nella fattispecie,oggi, per illustrare la figura del Mandatario, si ricorre spesso ad una serie di negazioni: “il Mandatario NON è un dipendete”, “NON è un imprenditore”, “NON è , nella pura accezione del termine, un libero professionista”. L’assenza di questa identificazione può portare di fatto ad uno svilimento della categoria. Ed anche parlare di “categoria”, in questo caso può essere una forzatura. Il fatto di essere stati inseriti, nel cluster dell’A.E.  alla stregua di categorie di lavoro atipiche come i tatuatori (col dovuto rispetto per questi ultimi)è una forma di deprezzamento del nostro ruolo.

Dobbiamo attrezzarci per essere capaci di dimostrare, invece, di essere dei professionisti multisettoriali che col proprio lavoro,spaziando con conoscenze che oscillano dal settore legale, a quello tributario, a quello previdenziale, forniscono un servizio di pubblica utilità e concettualmente avanzato.

Il compito di Pro.Di.Da, quindi, è quello di fornire gli strumenti (promuovendo corsi di aggiornamento, stage professionali, il confronto continuo tra i Mandatari e tra questi e le istituzioni)affinché un “insieme” di lavoratori possa diventare una “categoria” di professionisti ben definita, con la dignità e il giusto riconoscimento che essa merita. Questo comporterà, naturalmente, anche un cambio di atteggiamento da parte di chi si interfaccia con i Mandatari senza avere, per questi, la giusta considerazione e il necessario rispetto che si deve, nella natura delle cose, a chi, con spirito di sacrificio e di appartenenza, si impegna costantemente e quotidianamente per svolgere il proprio incarico.